Bridgerton: tra Romanticismo e Modernismo
Bridgerton-romanticismo

È approdata su Netflix lo scorso 25 dicembre e ha tenuto incollati allo schermo migliaia di persone durante il periodo natalizio, grazie ai suoi costumi, le sue trame intrecciate, quel tocco di politically correct proprio di qualsiasi produzione Netflix che si rispetti e un po’ di sana frivolezza: stiamo parlando della serie tv Bridgerton.

Creata da Chris Van Dusen e prodotta da Shonda Rhimes (ideatrice di Grey’s Anatomy), la serie è stata tratta dal primo dei nove romanzi di Julia Quinn, Il duca e io, e ha riscosso così tanti consensi che le vendite dei libri (pubblicati in Italia tra il 2000 e il 2013) sono schizzate alle stelle! La stessa autrice è di fatti rimasta piacevolmente colpita nel vedere che i propri romanzi erano diventati introvabili appena qualche giorno dopo l’uscita della serie tv.

Gli intrecci amorosi

Per chi ancora non l’avesse vista, basti sapere questo: Londra, prima metà del 1800, debutto in società. Protagonisti indiscussi sono Daphne Bridgerton, giovane donna che fa il suo ingresso nella società, e il duca di Hastings, uno scapolo che non ha per nulla voglia di metter su famiglia. Daphne, orfana di padre, viene accompagnata ai balli da suo fratello maggiore Anthony, il quale fa però scappare tutti i pretendenti della sorella poiché non li considera meritevoli di starle accanto. Anche il duca, essendo (diciamolo!) un bellissimo giovane per di più di alto rango, subisce le pressioni di un imminente unione. I due allora, di comune accordo, fingono di frequentarsi. In questo modo altri giovani iniziano a interessarsi a Daphne e le madri delle giovani debuttanti allentano la corda con il duca.

Una storia in costume

Una piccola curiosità sui costumi, anche loro protagonisti della scena e frutto di un’accurato studio dei colori e della caratterizzazione: la costumista Ellen Mirojnick si è infatti ispirata liberamente alla moda del 1800 intrecciandola con quella degli anni ’50 del Novecento. Ogni famiglia ha poi un suo stile ben preciso: i Bridgerton, che sono i più sobri e composti, vestono prevalentemente di blu, verde e argento, i Featherington invece, essendo un po’ fuori dagli schemi, usano colori brillanti. I membri della famiglia reale indossano l’oro e il rosso, che sono appunto colori che richiamano la regalità.Detta così sembrerebbe l’ennesima serie in costume, invece, come spiega Chris Van Dusen, “Questo mondo, queste storie e questi personaggi sono esplorati e raccontati attraverso uno sguardo moderno davvero unico.”

Lo sguardo moderno a cui fa riferimento lo showrunner, possiamo trovarlo già nelle musiche: un orecchio avvezzo alle canzoni pop più famose e recenti avrà sicuramente riconosciuto, per esempio, Bad Guy di Billie Eilish o Thank You, Next di Ariana Grande riproposte però in uno stile classico ottocentesco,diventando la colonna sonora dei balli tra debuttanti e pretendenti.

“Girl power” XIX secolo edition

Troviamo in questa serie e soprattutto in Eloise, la determinazione e l’anticonformismo per nulla scontati in quell’epoca; la sorella minore di Daphne desidera infatti continuare gli studi e si rifiuta di dipendere da un uomo. Per non parlare della chiacchieratissima Lady Whisteldown che, con i suoi pamphlet, non può non ricordarci una Gossip Girl d’altri tempi.

Un’inaspettata inclusività 

Avrete tutti notato la varietà di etnie presenti sulla scena e soprattutto il ruolo che ricoprono. Infatti, cosa buona e giusta è stata ispirarsi alla vera storia della regina Carlotta, sposa di re Giorgio III, che aveva effettivamente origini africane. Questa sarebbe rimasta un’informazione segretissima fino al 1996, quando lo storico Mario de Valdes y Cocom ha rivelato l’esistenza di alcuni indizi che confermerebbero la discendenza di Carlotta di Meclemburgo-Strelitz dalla portoghese Margarita de Castro y Sousa. Facendo quindi qualche salto indietro di generazioni, la figura di Carlotta si è potuta ricollegare a quella della marocchina Madragana Ben Aloandro, una donna nordafricana amante del re portoghese Alfonso III.

Mettendo insieme tutti questi elementi, il risultato è una serie tv all’apparenza leggera ma che tratta temi importanti, dall’empowering femminile alla diversità, in un’epoca ben lontana dalla nostra, ma che ci ha fatto sognare ad occhi aperti, immaginando anche noi di indossare un abito blu pastello e ballare con il duca di Hastings.

Anche tu come Daphne Bridgerton hai un duca che ti ha rubato il cuore? Allora non perderti questo articolo su come realizzare un perfetto trucco di San Valentino. La regina Charlotte approva!

di Annalisa Bartoloni

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